venerdì 6 giugno 2008

The Blues is all around

Tanto ci è voluto per convincermi ad alzare le chiappe, prendere congedo dal lavoro e guidare fino alla windy city: in questi giorni a Chicago si tiene un evento...

Un ingresso del Chicago Blues Festival, orrendamente compresso dalla bassa qualità delle anteprime di Blogger

Se mai qualcuno sentisse la necessità di nominare la capitale del Blues, la risposta sarebbe scontata; Chicago prende abbastanza sul serio questo implicito ruolo e dedica la 25a edizione del Chicago Blues Festival ad un celebre musicista morto 25 anni fa, pochi mesi prima del primo festival.

Caldo da agosto torinese, umidità da agosto torinese, atmosfera da concerto (posso solo esprimerlo scrivendo che la gente è contenta di essere lì), il vento è made in Chicago™; l'accesso è gratuito, mentre per l'occasione il parcheggio più vicino costa 20$ al giorno. In cinque o sei punti del parco centrale della città gruppi di musicisti suonano in contemporanea. Puoi trovare il gruppo di tre (chitarra, basso, batteria, ma anche invece chitarra, basso-tuba e tastiera) o una formazione più ricca, chi suona quasi acustico, chi chitarra in stile slide e armonica.

Diamond Jim Greene suonava in un palchetto chiamato «Maxwell Street Corner&raquo di fronte ad una ventina di persone

La giornata è stata chiusa da un concerto di un'ora di Johnny Winter, per i miei gusti troppo lontano dal blues classico ma in fondo nessuno me l'ha chiesto e comunque va bene così. Ad accompagnarlo sul palco, nota dolente della serata, ci sarebbe dovuta essere l'armonica di James Cotton. Il dolore è perché in effetti ha suonato per soli due pezzi in tutto il concerto e non ha neppure allora trovato molto spazio; forse, al di là dell'operazione di far “suonare assieme” due dei musicisti che accompagnarono il dedicatario del festival, una formazione con Winter, un basso e una batteria non sono i compagni ideali per la sua armonica.

Pur avendo tentato di monopolizzare una delle fontanelle del parco, tornato a casa il mio stomaco e la mia bocca imploravano acqua. Ho bisecato spremuto e bevuto due arance, ma il mio stomaco e la mia bocca insistevano. Ho rilanciato di un bicchiere di succo chimico di arancia (non è la stessa cosa...), ma il mio stomaco chiedeva timidamente di più e la mia bocca reclamava liquido. Ho concluso con un bicchiere d'acqua, il mio stomaco ha detto «Basta, grazie» e la mia bocca a continuato a reclamare.
Sospetto un legame col fatto che avevo appena portato a casa diversi litri di birra...

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