venerdì 22 agosto 2008

Flusso di emozioni

Ho sempre creduto che ogni città fosse fondamentalmente una somma incoerente di persone. Eppure ci sono caratteristiche che non riesco a spiegarmi se non come reazioni collettive.

Ieri sera sono capitato a caso nel centro di Chicago (o meglio, avrei dovuto incontrare delle persone ma non sono riuscito a contattarle...) e nel cercare un buon motivo per essere lì mi sono imbattuto in un concerto al Jay Pritzker Pavilion nel Millenium Park. Il quale è una sala da concerto con palco coperto e posti all'aperto, diversi spalti di sedie davanti e un lungo prato a seguire, con diffusori che ripetono la musica man mano che ci si allontana dal palco. In esso, un'orchestra suona musica classica gratuitamente, un'ottima introduzione alla loro stagione che gratuita non sarà.

Ciò che mi ha sorpreso è da un lato la partecipazione massiccia dei cittadini, stesi su asciugamani o direttamente sul prato con tutta la famiglia ad ascoltare, dall'altro il fatto che questo si ripete con musica classica, jazz o danza o altro, quasi ogni sera d'estate. Senza contare che la prossima settimana ci sarà il Jazz Festival, gratuito, con artisti di ogni fama, dagli sconosciuti ai mostri sacri, sparsi per lo stesso parco.

Invocare una vocazione della città alla musica è vacuo, ma non ho mai percepito in nessun altro luogo una reazione così profonda, pervasiva alla musica da sembrare innata.

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