venerdì 29 agosto 2008

Incontri ravvicinati

Questa notte, o poco fa, guidando per le buie strade verso casa, mi sono reso conto di avere in mezzo alla strada un quadrupede... mi ha ricordato un topo, ma era veramente delle dimensioni di un cane di taglia medio-piccola. E veramente brutto, peraltro. Brusca frenata, ma non troppo, quanto basta per dare il tempo all'essere di levarsi. Il quale vede i fari, probabilmente vede anche la morte, la fissa... affascinato? atterrito? Sicuramente smarrito. I suoi occhi riflettono i miei fari e il suo terrore. Intensifico la frenata, l'automobile si ferma probabilmente a meno di un metro dalla vittima. Lo vedo a mala pena oltre il cofano: ancora lì, di pietra, forse solo per il tempo di realizzare che può ancora allontanarsi dalla luce in fondo all'oscurità che lo ammaliava. Si riprende, corre oltre il bordo della strada, più sicuro nella semi-oscurità e si volta per cercare di vedere la morte da un'altra prospettiva. La luce residua dei fari ancora si riflette in due deboli fiaccole che infine si allontanano e mi lasciano scosso.

L'istinto ha fallito. O era forse il coraggioso tentativo di sconfiggere la morte, di costringerla a tornare sui suoi passi? E il suo ultimo voltarsi a ribadire che non sta fuggendo, che è lui il vincitore?

Non so come mi sentirei se l'avessi ucciso, e ne sono veramente felice.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E questa notte ho sognato animali da ogni dove... topi, gatti e quant'altro.

Anonimo ha detto...

eilà bello ... come ti butta...(notare l'aderenza del commento al tuo e la qualità eccelsa dell'espressione volgare italiana) Salvatore

Anonimo ha detto...

Ambèèèèèèè! Finalmente ho avuto l'indirizzo del tuo blog. Me so' scaricato la pagina e mo' ma leggo. Viva Chicago. Hiiiiii. Gle