giovedì 7 agosto 2008

Oh, altri bufali.

Oggi, una ripassata al Wapiti Lake (dove in effetti abbiamo visto un gruppo di wapiti) e all'altopiano del monte Washburn.

E già che ci siamo, magari un'occhiata alle cascate e al Grand Canyon (che non è quel Grand Canyon, ma magari non è male lo stesso...).

Così, sotto un sole di un fastidioso inenarrabile, giungiamo ad un punto di osservazione affollato all'inverosimile. Il motivo:

Cascate allo Yellowstone Grand Canyon

Quando vidi foto di questo genere (ma fatte meglio!) uscire dalla macchina fotografica di un mio amico iniziai per la prima volta a dubitare che forse le immagini che vedevo non erano tutte rielaborate, ricolorate e ritoccate. Vedere queste cascate dal vivo mi ha definitivamente convinto che le immagini che vedevo erano rielaborate, ricolorate e ritoccate ma il lavoro che c'era dietro non era poi così arduo. Il sole che ci ustionava il capo ci faceva nel contempo gran servizio nel restituirci tutti questi colori.

Dal punto di osservazione si diparte un sentiero a prima vista impervio, ma che a parte il non essere a prova di incosciente non presenta difficoltà, al punto che persino noi decidiamo di prenderlo, happy meal alla mano. Esso si dilunga costeggiando da vicino il baratro del canyon, graziandoci con un po' di ombra ogni tanto. Alla fine, due percorsi si dipartono. Scegliamo quello verso un lago (Ribbon Lake, mi pare), che infine si rivela essere una palude inavvicinabile; non è brutta, non è malsana, ma è piena di zanzare, tafani e pappataci che ci martoriano.

Le rocce ai bordi del Grand Canyon, con veramente *tanti* colori.

In compenso, tornati al Lake Village, abbiamo potuto operare uno dei migliori investimenti di 3,25$ che esistano: una doccia calda senza limite di tempo. Ne sono uscito quando già degli SWAT pianificavano come trascinarmene fuori.

Alla sera, di nuovo in tenda, ma questa volta mi sono vestito come dovessi uscire d'inverno. Niente falò questa sera.
È piovuto.

Oggi nessun orso.
Né lupo.
Né alce.

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